I ragazzi spagnoli degli After Lapse sono tornati più in forma che mai con il loro nuovo album, “Pathways”. Dopo un esordio un po’ acerbo, questa volta ci regalano un disco pieno di energia e passione, che ti farà viaggiare tra mondi sonori a metà tra il classico prog metal e sonorità più moderne.
Musica che ti fa volare
Preparati a un’esplosione di suoni! Le chitarre di Jorge Escudero e le tastiere di Pablo Sancha si intrecciano alla perfezione, creando un tappeto sonoro su cui la voce di Rubén Miranda vola libera. Brani come “Clones” e “Dying Star” sono vere e proprie montagne russe emozionali, mentre la ballad finale “Turn Into Light” ti commuoverà fino alle lacrime. E non pensare che sia tutto zucchero filato: la band sa anche farsi sentire con riff potenti e ritmi incalzanti!
Un mix esplosivo di stili
“Pathways” è un album che non si prende troppo sul serio. I ragazzi degli After Lapse amano sperimentare e mescolare generi diversi, dal prog metal più classico a sonorità più moderne e alternative. Ogni canzone è un piccolo viaggio a sé, con cambi di tempo inaspettati e arrangiamenti complessi.
Qualche piccola pecca?
Ok, ammettiamolo: qualche inserto tastieristico un po’ troppo moderno potrebbe stonare con il resto del disco. Ma dai, non facciamo i pignoli! Sono dettagli che non rovinano l’esperienza d’ascolto.
Perché dovresti ascoltare questo album?
Se ti piacciono band come Dream Theater, Haken o Circus Maximus, allora “Pathways” è un disco che devi assolutamente avere nella tua collezione. È un album pieno di energia, passione e creatività, che ti farà scoprire un nuovo mondo musicale.
In conclusione…
“Pathways” non è un capolavoro assoluto, ma è un album che merita di essere ascoltato e apprezzato. Gli After Lapse sono una band talentuosa e in continua evoluzione, e con questo disco dimostrano di avere ancora molto da dire.
Quindi metti le cuffie, alza il volume e preparati a un’esperienza musicale indimenticabile!